L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento
Titolo: L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento
Autore:Massimo Recalcati
Anno di prima pubblicazione: 2014
Acquista questo libro suAutore:Massimo Recalcati
Anno di prima pubblicazione: 2014
Frasi di “L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento” 25 citazioni
“Il disagio dei nostri figli non è piú centrato sull’antagonismo tra le generazioni, ma sulla perdita della differenza e, dunque, sull’assenza di adulti in grado di esercitare funzioni educative e di costituire quell’alterità che rende possibile l’urto alla base di ogni processo di formazione. Il malessere attuale della giovinezza non risiede...” (continua)(continua a leggere)
“Se non si anima il desiderio di sapere, non c’è alcuna possibilità di apprendere in modo singolare il sapere che viene trasmesso.”
“Come si può fare sorgere il desiderio – il desiderio di sapere – quando l’apprendimento del sapere deve essere obbligatorio?”
“La formazione è concepita come un raddrizzamento morale e autoritario delle storture individuali e il pensiero critico è visto come un’insubordinazione illegittima all’uniformità identitaria.”
“La forza dell’educazione non è recuperarla a un ideale standard di normalità, ma potenziarla, difenderla, amarla.”
“La dimensione dell’esperienza è totalmente evasa da un sapere pret-à-porter, sempre a disposizione, che, di fatto, genera anoressie mentali, rigetto della ricerca del sapere nel nome di una sua acquisizione senza sforzo. Tanto il soggetto sembra staccarsi dalla pratica lenta della lettura, tanto appare perennemente connesso al grande Altro della...” (continua)(continua a leggere)
“È quello che piú conta nella formazione di un bambino o di un giovane. Non il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell’amore per il sapere.”
“Abbiamo conosciuto un tempo dove bastava che un insegnante entrasse in classe per far calare il silenzio. Era lo stesso tempo dove era sufficiente che un padre alzasse il tono della voce per incutere nei suoi figli un rispetto misto a timore.”
“Il punto è che educare non significa condurre lungo una via già tracciata, ma, a partire dalle proprie radici, spingere verso la possibilità inedita di fare esperienza dell’apertura dei mondi, di sostare in essa senza pretendere di appropriarsene, ma imparando a decentrarsi dal proprio Io e dai suoi fantasmi di padronanza.”
“Ogni volta che un insegnante entra in classe si deve confrontare con la propria solitudine, con un vuoto di senso entro il quale è costretto a misurare la propria parola.”
“In questo l’avventura dell’insegnare s’incrocia con quella del mistero dell’apprendimento. È come un incontro con qualcosa che non si può mai padroneggiare del tutto, ma che proprio per questo chiama, prende, cattura.”
“Non ci sarebbe un’istruzione senza effetti educativi né un’educazione senza effetti di trasmissione dell’istruzione.”
“I libri danzano, diventano corpi in movimento, corpi erotici. Qualcosa si muove e ci trasporta. Ecco il miracolo della lezione! Trasportare il desiderio, mettere in moto, decentrare la visione. Allora il libro acquisisce un vero e proprio corpo. Ecco perché la lettura può diventare a sua volta una pratica capace di soddisfare la pulsione.”
“Un insegnamento degno di questo nome non inquadra, non uniforma, non produce scolari, ma sa animare il desiderio di sapere.”
In evidenza