Chiedi alla polvere
Titolo: Chiedi alla polvere
Titolo originale: Ask the dust
Autore:John Fante
Anno di prima pubblicazione: 1939
Acquista questo libro suTitolo originale: Ask the dust
Autore:John Fante
Anno di prima pubblicazione: 1939
Contenuto: Chiedi alla polvere è una performance virtuosa di un influente maestro del romanzo americano del ventesimo secolo. È la storia di Arturo Bandini, un giovane scrittore della Los Angeles degli anni 30 che si innamora della sfuggente, beffarda, instabile Camilla Lopez, una cameriera messicana. Lottando per sopravvivere, persevera finché, finalmente, non viene pubblicato il suo primo romanzo. Ma la luce del successo si spegne quando Camilla ha un esaurimento nervoso e scompare...
Frasi di “Chiedi alla polvere” 14 citazioni
- La trovi in Altre frasi d'Amore
“Quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio, e ti trapiantano in un altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i passi i...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Problemi e Soluzioni
“Qualcosa mi diceva che era pazza; forse aveva soltanto bevuto troppo, ma non importava, non volevo rivederla mai più.”
“Questa sì che era vita: girare, fermarsi e poi proseguire, sempre seguendo il nastro bianco che si snodava lungo la costa sinuosa, liberandosi di ogni tensione, una sigaretta dopo l’altra, e cercando invano delle risposte nell’enigmatico cielo del deserto.”
“Ci saranno momenti di confusione e momenti di desiderio, e altri in cui la mia solitudine verrà alleviata solo dalle lacrime che, come uccellini bagnati, cadranno ad ammorbidire le mie labbra aride. Ma ci sarà consolazione e ci sarà bellezza, come l’amore di qualche fanciulla morta. Ci saranno risate soffocate e la quieta attesa della notte e...” (continua)(continua a leggere)
“Dovevo prendere una decisione nei confronti dell’albergo. O pagavo o me ne andavo: così diceva il biglietto che la padrona mi aveva infilato sotto la porta. Era un bel problema, degno della massima attenzione. Lo risolsi spegnendo la luce e andandomene a letto.”
“Il mare è un mito. Non è mai esistito.”
“L’altezza mi mette paura, e il sangue e i terremoti; per il resto non temo nulla, tranne la morte, il pensiero di mettermi a urlare in mezzo alla folla, l’appendicite, e un attacco di cuore, già, anche questo; così me ne sto seduto nella mia stanza con l’orologio in mano e un dito premuto sulla giugulare, a contare i battiti ascoltando i...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Bene e Male
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