Tutte le frasi di Sebastiano Vassalli
- Dal libro: La chimera
Nel presente non c’è niente che meriti d’essere raccontato. Il presente è rumore: milioni, miliardi di voci che gridano, tutte insieme in tutte le lingue e cercando di sopraffarsi l’una con l’altra, la parola “io”. Io, io, io… Per cercare le chiavi del presente, e per capirlo, bisogna uscire dal rumore: andare in fondo alla notte, o in fondo al... (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: La chimera
“Finché continueranno ad esserci degli uomini ci saranno i Gesucristi e le Gesucriste.”
- Dal libro: Un infinito numero
- Dal libro: Marco e Mattio
“Mattio credeva di dover salvare il mondo e morì per salvarlo: lo salvò? Chissà. Il senso pratico – il «buon senso», a cui la maggior parte delle persone crede di ispirare le proprie azioni – ci induce a sorridere di una simile ipotesi; ma nel mondo governato dal buon senso, per nostra fortuna, di tanto in tanto affiorano degli uomini che ci...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Marco e Mattio
- Dal libro: Un infinito numero
- Dal libro: Un infinito numero
“Gli uomini, senza la lettura, non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere. Credono di essere felici perché fottono, si riempiono le pance di cibo e di vino e addolciscono le loro vite con questi piaceri, assolutamente uguali per tutti; ma la lettura gli darebbe cento, mille vite, e una sapienza e un dominio sulle...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: La chimera
“È qui infatti, nelle liti di cortile, che l'odio umano si raffina e si esalta fino a raggiungere vette insuperabili, diventa un assoluto. È l'odio puro: astratto, disincantato, disinteressato; quello che muove l'universo, e che sopravvive a tutto.”
- Dal libro: Marco e Mattio
“L’unica cosa che il tempo non è riuscito a far sparire del tutto, nel caso di Mattio come in quello di Gesù di Nazareth, è una traccia che gli uomini – no tutti, fortunatamente, ma nemmeno pochi! - si lasciano dietro come le lumache si lasciano la bava, e che è il loro segno più tenace e incancellabile. Una traccia di parole, cioè di niente.”
- Dal libro: Marco e Mattio
- Dal libro: Marco e Mattio
“Tutte le minoranze rivoluzionarie, da che mondo è mondo, hanno sempre parlato linguaggi fumosissimi: tanto più ermetici, e magniloquenti, e incomprensibili alla generalità delle persone, quanto più grandi e sinceri erano l’entusiasmo di chi parlava, e la sua fede — anzi, la sua assoluta certezza — di trovarsi dalla parte della ragione e...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Marco e Mattio
“Aveva sempre visto, in tutte le adolescenti della valle, le comari che poi sarebbero diventate: intriganti, pettegole, aggressive, maligne come le loro madri e le loro nonne.”
- Dal libro: Marco e Mattio
- Dal libro: Terre selvagge
- Dal libro: Terre selvagge
- Dal libro: Terre selvagge
- Dal libro: Terre selvagge
- Dal libro: Terre selvagge
“Ma chi, oggi, guarda ancora le stelle? Gli uomini che vivono nel presente sono attratti da certi specchi di vetro, grandi e piccoli, dove si muovono le loro parole e le loro ombre. Come il protagonista di un’antica favola: Narciso, si sono innamorati di se stessi e trascorrono le loro vite in quel modo.”
- Dal libro: Terre selvagge
- Dal libro: La chimera
- La trovi in Scrittori e Scrittura
“I libri rappresentano il più grande sogno che l'umanità abbia mai sognato, dai tempi di Omero fino ai nostri giorni. Grazie a loro, possiamo viaggiare nello spazio e nel tempo; possiamo conoscere, oltre alla nostra piccola storia, tante storie che altrimenti non conosceremmo mai; possiamo vivere qualsiasi vicenda, anche straordinaria e anche...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: La chimera
“C'è sempre, arriva sempre nella vita di un uomo che abbia avuto in gioventù un forte stimolo ideale, il momento in cui si prende atto definitivamente, senza più speranze né illusioni né sogni, dell'inerzia delle cose e del mondo. Il momento in cui si capisce che la fede non smuove le montagne; che le tenebre prevarranno sempre sulla luce,...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Un infinito numero
“Noi uomini misuriamo il tempo col sole e con i cicli della luna, con i chiodi piantati nel tempio di Northia, con i calcoli dei sacerdoti che stabiliscono la lunghezza esatta di un secolo; ma qual è il tempo dei fiori, e qual è il tempo dei ragni? Esiste un tempo anche per loro, o non dovremmo dire piuttosto che ogni fiore di una determinata...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Un infinito numero
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