Informatica
Citazioni e aforismi sull'informatica
Descrizione Tema
Ogni nerd che si rispetti guarda con amore lo schermo di un computer, mentre le sue dita scorrono velocemente sulla tastiera. Tutto il suo mondo è rinchiuso in una scatola metallica che si accende e spegne a suo comando. Di lavoro fa il programmatore, lo sviluppatore front end o back end, il software developer, l’analista, il web designer. Il tempo libero lo passa giocando coi videogiochi, scrivendo sui forum di nicchia o chattando sui social networks. Le sue relazioni sociali sono ridotte all’osso e ripudia ogni contatto umano non mediato da un supporto tecnologico. Porta gli occhiali e la sera ricorre al vecchio rimedio dei cucchiai ghiacciati sulle palpebre per dare sollievo agli occhi. Solitamente superbo, è un soggetto difficile da frequentare e non si può certo considerare l’anima della festa. Il più delle volte è uno smanettone con una laurea in informatica pronto a farsi spremere giorno e notte da qualche software house per le sue competenze analitiche e logiche; tuttavia può capitare che abbia la fortuna di entrare nel circuito delle web agency con uno stage magari, finito il quale le porte delle collaborazioni free-lance si spalancano.
“L’identità online è raccontare se stessi.”
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“Gnutella: the choice of a hungry generation.”
“Il software è come l'entropia. É difficile da afferrare, non pesa nulla, e obbedisce alla seconda legge della termodinamica: aumenta sempre.”
“L'informatica non riguarda più i computer. Riguarda la vita.”
“Twitter è una minaccia per i media tradizionali in termini di attenzione crescente? È una minaccia soltanto nel senso che se non viene adottato e usato in maniera intelligente, si ha l’effetto di vedere un pubblico meno fedele alle testate, perchè i loro follower lo indirizzeranno verso tanti altri siti. D’altra parte se riesci a trasformare i...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi anche in Management
“Mentre stavo preparando il discorso che avrei dovuto tenere al nostro primo summit dei CEO, nella primavera del 1997, meditavo sulla natura specifica dei mutamenti che l'era digitale avrebbe imposto al mondo imprenditoriale. Volevo che il mio discorso non si fermasse agli strepitosi vantaggi offerti dalla tecnologia, ma affrontasse anche i...” (continua)(continua a leggere)
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