Scritti politici 1910-1926
Frasi di “Scritti politici 1910-1926” 8 citazioni
“Lo studentucolo che sa un po' di latino e di storia, l'avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio.”
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.”
“Questa non è cultura, è pedanteria, non è intelligenza, ma intelletto, e contro di essa ben a ragione si reagisce. La cultura è una cosa ben diversa.”
“La classe lavoratrice, obbligando la classe detentrice del potere ad assumere le sue responsabilità, obbligandola a portare fino all'assoluto le premesse da cui trae la sua ragione di esistere, a subire l'esame della preparazione con cui ha cercato di arrivare al fine che diceva esserle proprio, la obbliga (nel caso nostro, in Italia) a...” (continua)(continua a leggere)
“L'uomo, che ad un certo tempo si sente forte, con la coscienza della propria responsabilità e del proprio valore, non vuole che alcun altro gli imponga la sua volontà e pretenda di controllare le sue azioni e il suo pensiero.”
“[Coloro che incarnano il socialismo hanno questo compito:] impedire che il problema immediato dell'oggi da risolvere si dilati fino a occupare tutta la coscienza, e diventi unica preoccupazione, diventi frenesia spasmodica che erige cancelli insormontabili a ulteriori possibilità di realizzazione.”
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