Frase di Henry Valentine Miller
1. Lavora su una cosa alla volta finché non è finita.
2. Non cominciare altri libri, non aggiungere altro materiale a "Primavera nera".
3. Non essere nervoso. Impegnati con calma, con gioia e senza tregua in quello che stai facendo.
4. Lavora secondo il programma e non in base all'umore. Smetti all'ora stabilita!
5. Quando non puoi creare puoi lavorare.
6. Consolida un po’ ogni giorno piuttosto che aggiungere nuovo fertilizzante.
7. Resta umano. Vedi gente, va’ in giro, bevi se ne hai voglia.
8. Non fare il cavallo da soma. Lavora solo con il piacere.
9. Ignora il programma quando ne hai voglia, ma tornaci il giorno dopo. Concentrati. Restringi. Escludi.
10. Dimentica i libri che vuoi scrivere. Pensa solo al libro che stai scrivendo.
11. Scrivi prima di tutto. La pittura, la musica, gli amici, il cinema, tutte queste cose vengono dopo.comandamenti che Henry Miller impose a se stesso durante la stesura di "Primavera nera", uno dei suoi romanzi
Commenti sulla frase
Frasi affini“Perché la parola di una ricetta dovrebbe essere meno importante della parola di un romanzo? La prima può causare indigestione fisica, la seconda mentale.”
“La narrativa non ci dice qualcosa che non sappiamo, ci dice qualcosa che sappiamo ma non sappiamo di sapere.”
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Il conte di Mirabeau, conosciuto soprattutto come rappresentante del Terzo Stato e eminente oratore della Rivoluzione Francese, fu anche autore di romanzi pornografici; uno di questi romanzi, intitolato ‘La mia conversione’, contiene un’avvertenza: "Ebbene, leggi, divora e scuotiti".
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“Non era il periodo più propizio per avventurarmi in un secondo romanzo mentre ero impantanato nel primo e avevo tentato con o senza fortuna altre forme di finzione, ma quella sera io stesso me lo imposi come un impegno di guerra: scriverlo o morire. O come Rilke aveva detto: 'Se crede di essere capace di vivere senza scrivere, non scriva'.”
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“Temeva di non riuscire più a scrivere, cercava di riprodurre sempre le condizioni in cui era nato il primo romanzo. Ecco allora un rituale fatto di matite particolari, di tende tirate, di sveglie alle cinque di mattino, di whisky e di tè. Un capitolo al giorno per otto giorni. E dopo un breve riposo, tre giorni per le correzioni.”
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