Insulti celebri
Insulti e offese celebri
Descrizione Tema
Denigrare, ingiuriare, insultare, irridere, offendere, oltraggiare, schernire, vituperare, vilipendere, in arte parlar male di qualcuno o verso qualcuno, è lo sport più antico del mondo. Ci si insulta per dar sfogo alla propria rabbia, per ridurre l'altro in poltiglia, per renderlo inoffensivo o, a volte, per ribadire i ruoli e le posizioni reciproche. Le offese e gli insulti rimangono come ferite aperte, e spesso gridano vendetta. A volte rimangono persino nella storia, ed alcuni assurgono a modi di dire irriverenti per canzonare, in maniera dotta e sottile, il prossimo, in un alterco che ha ben poco di educato sebbene sia mascherato da paroloni.
“La paura, l'angoscia e i sensi di colpa accompagneranno Kafka per tutta l'adolescenza. Egli sarà letteralmente ossessionato dal suo corpo, una dismorfobia, la paura di diventare deforme, calvo, e di soffrire di una deviazione della colonna vertebrale.
Il disgusto viscerale per la sessualità e l'intimità fisiologica, lo porterà a degli ossessivi...” (continua)(continua a leggere)“È come Oakland: non c'è niente.”
“Un'acciuga fredda dell'Adriatico.”
“Sono cresciuto con Arnaldo Forlani.
Potrei parlare per ore senza dire niente.”“Vuoto come un appartamento sfitto.”
“Se devo votare per Rudolph Giuliani o per un idrante, voto per l'idrante.”
“Me lo immagino la sera tardi, in viale Mazzini, intento a battere faticosamente i testi, le scalette e i piani editoriali con la vecchia macchina da scrivere Olivetti Lettera 22, quella dei tempi dell'università, sotto a un poster di Thomas Milian, mentre Ghezzi, lì vicino, smanetta con il videoregistratore e lo guarda.”
“Divento vecchio... vivo di ricordi. A me basterebbe incontrare Renée Falconetti e sottrarla a Pierre Cauchon. Ma ormai può solo capitare di incontrare Serena Grandi.”
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