“I poeti, i dannati per amore.”
COMMENTO DELL'AUTORE DELLA FRASE: I poeti hanno sempre cantato le loro pene d'amore, da Catullo a Leopardi, da Petrarca a Pavese, per non parlare dei poeti inglesi o francesi o spagnoli ecc. Il problema, se così si può dire, è che, come scriveva Pavese nel suo diario "Il mestiere di vivere", la poesia giunge quando ormai il male che si è subito è irrimediabile, altrimenti non ci sarebbe poesia. Questa non vuol essere una de-sacralizzazione dell'arte poetica ma solo una constatazione di fatto. Certo quello che importa è come l'animo poetico reagisce a simili traumi, quali perle riesce a produrre a partire dal suo stato di malattia (perché di questo si tratta) ed in effetti in questa prospettiva è come se il poeta, proprio per la sua ipersensibilità, tramite la poesia ricevesse in dono una grazia particolare, tale da fargli superare, ma non sempre ci riesce, i mali d'amore da cui è afflitto.
EmilioRega
14/12/2015 alle 09:52 Valutazione mediaVota quiCuriosità 167
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“Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera - quanto più intensa.”
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“Che importa l'eternità della dannazione a chi ha trovato, per un attimo, l'infinito della Gioia?”
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