Politici duri d'orecchi
“Non so se abolire il finanziamento serva a far pace con Grillo; sicuramente serve a far pace con gli italiani che hanno votato un referendum e che anche alle elezioni ci hanno dato un segnale.”Matteo Renzi
Innanzi alle accuse di volersi mettere contro il leader del PD, Matteo Renzi difende la sua idea, già esposta alle scorse primarie del suo partito, di abolire i rimborsi elettorali ai partiti. Non è un tentativo di fare la pace con il Movimento 5 Stelle (che al momento non sembra affatto intenzionato ad accettare inciuci), quanto piuttosto un modo di dimostrare agli italiani senso di responsabilità in un momento di forte crisi, che vede molti cittadini visceralmente incattivi con gli sprechi della politica e con i politici ladri. Ma il giaguaro Bersani non ci sta: una campagna elettorale senza il finanziamento pubblico ai partiti sarebbe impensabile o altrimenti fattibile solo ricorrendo ai finanziamenti (e ai ricatti) dei milionari (e un riferimento non troppo celato viaggia diritto all'indirizzo del comico leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo). Bersani però dimentica che in una democrazia, che propriamente significa 'governo del popolo' (démos=popolo + cràtos=potere) dovrebbero essere i cittadini a decidere. E sembra l'abbiano già fatto in un lontano 1993, con il 90,3% dei voti a favore dell'abolizione dei finanziamenti. Una maggioranza schiacciante. Vox populi, vox Dei.
Commenti sul focus
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“Noi, parlo della mia generazione, siamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se fare i polli di batteria o avere il coraggio di usare un linguaggio diverso.”
“Firenze è stata la città dei guelfi e dei ghibellini. Ma poi i guelfi, tanto per star tranquilli, si divisero pure in bianchi e neri. Io sono un fiorentino vero, non uno che fa il salto della quaglia come Lamberto Dini. Voglio curare Firenze come si merita e non sono in vendita.”
“Attenzione. Decidere non significa non ascoltare nessuno. Al contrario: è importante ascoltare tutti. Ma poi bisogna agire. Altrimenti la discussione politica diventa il bar dello sport: tutti dicono la loro, ma alla fine non cambia nulla.”
“Abbiamo il dovere di liberarci dal riflesso condizionato per cui prima di dire la nostra sulle questioni economiche aspettiamo il comunicato delle rappresentanze dei lavoratori.”