Frasi Befana 2021
Naso bitorzoluto, rughe da vecchia strega, abbigliamento e classiche scarpe rotte che non fanno pensare a un'accogliente fata madrina, ma piuttosto a una strega maligna. Eppure non c'è bambino che non aspetti con ansia che la Befana gli lasci qualcosa nella sua calza appesa al camino o posta vicino a una finestra. E aspettando i suoi dolcetti e caramelle, tutti i bambini conoscono qualche filastrocca da cantarle, forse per imbonirla, sperando che la Befana dimentichi le loro marachelle e, nella calza, ci sia zero carbone.
Di seguito dieci filastrocche sulla Befana, da cantare e ricantare, aspettando una pioggia di caramenlle.
“Befana befanetta
Befana mia befana,
esci dalla tana,
con le tue scarpette rosa,
buttami giù qualche cosa!”
“Bambini chiudete gli occhietti
Bambini chiudete gli occhietti
che già la Befana cammina sui tetti!
Cammina portando giocattoli e doni,
ma guai se vi sente parlare!
La vecchia borbotta,
la fate scappare!
Se invece vi vede dormire,
pian piano le calze comincia a riempire
e quando verrà l’indomani
ohhh quanti di voi batteranno le mani!”
Befana
Edizione del mattino:
la befana è già in cammino
è in arrivo dalle stelle
con un sacco di cose belle!
Edizione del pomeriggio:
la befana è in un pasticcio;
con la sua scopa spaziale
non riesce più ad atterrare!
Edizione della sera:
nella immensa notte nera
la base chiama: “SCOPA UNO?!”
ma non risponde più nessuno!!!
Edizione della notte:
cari bimbi BUONANOTTE!
la befana, meno male,
è riuscita ad atterrare!!!!!!
“Zitti, zitti presto a letto
Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende, sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, nè balocchi,
solo cenere e carbone!”
“Riecco la Befana
E riecco la Befana
a cavalluccio alla sua scopa,
tra le stelle tante a frotte,
vola a razzo questa notte.
Tiene ben stretto sulla groppa
un saccone grande così
e mentre felice nel ciel galoppa
tra il vento dice : ehi, bambini, sono qui!
Cala doni dal camino
nelle case d‘ogni bambino
a chi il treno, a chi il carbone
a chi l’orsetto a chi un aquilone.
Una gioia immensa,
una gioia un po’ speciale,
questa a tutti vuol donare,
affinché non la si possa mai dimenticare!”
“Questa è la notte
Questa è la notte che la Befana
dalle sue grotte esce
e portando dolci e confetti
va per i tetti.
Adagio adagio, pianin pianino
mette l’orecchio presso il camino
e se fan chiasso se fan rumore
cammina altrove.
Ma se placidamente
sente dormire tutta la gente
allor con arte che ti sorprende
giù in casa scende
E tira fuori dal suo fardello
quanto ha di buono, quanto ha di bello:
Bambole fiori chicche trastulli per i fanciulli
Dormi bambina, se dormirai
quando ti svegli ti rallegrerai.”
“Quando è l'ora
Quando è l’ora la Befana
alla scopa salta in groppa
l’alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l’esame di coscienza:
maledice il capricetto,
benedice l’ubbidienza.
La mattina al primo raggio
si precipita al camino:
un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino.”
“Passeggiando tra i mesi
Un giorno in gennaio che dire non so
la vecchia befana alla porta bussò
una calza di doni al bimbo portò
e poi sulla scopa lontano volò
un giorno in febbraio che dire non so
Arlecchino Brighella a cena invitò
Il dottor Balanzone il panciotto lisciò
Colombina in crinolina al ballo andò
un giorno di marzo che dire non so
una gemma sul ramo di notte spuntò
la gemma col sole in fiore sbocciò
e il fiore in mela si trasformò
un giorno d’aprile che dire non so
l’uovo di Pasqua Carletto mangiò
alla zia Serafina la colomba donò
e un biglitto d’auguri alla nonna mandò
un giorno di maggio che dire non so
il giardino di rose si colorò
il rosso sgargiante gli sguardi attirò
mentre il giallo le invidie di tutti destò
un giorno di giugno che dire non so
la scuola barbosa infin terminò
il bidello gli alunni rimproverò
ma nessuno correndo lo ascoltò
un giorno di luglio che dire non so
la cresta di un’onda il vento sfiorò
la barca nel porto di molto ondeggiò
il mare in tempesta si scatenò
un giorno d’agosto che dire non so
una nuvola nera il cielo oscurò
la nuvola pioggia sul bosco portò
e il bosco in agosto si rinfrescò
un giorno in settembre che dire non so
l’uva sui rami infin maturò
il mosto nei tini in vin fermentò
il vino nei calici si riversò
un giorno in ottobre che dire non so
il profumo di muschio il bosco inondò
il fungo paffuto tra il muschio spuntò
e con la castagna alla sagra ballò
un giorno in novembre che dire non so
la zucca d’incanto s’illuminò
la nebbia tra i vicoli serpeggiò
la pioggia sui vetri tamburellò
un giorno in dicembre che dire non so
la neve d’un tratto il mondo imbiancò
la stella cometa in cielo brillò
e un altro anno cosí terminò.”
“È tornata la befana
È tornata la befana
a cavallo di una scopa:
vola senza far rumore
nella notte nera nera
Sulle spalle ha tanti sacchi
e li posa sui camini
tira fuori sorridente
i regali per i bambini
Bambole e trenini
giostre e orsacchiotti,
dischi e grembiulini,
dolci e biscottini,
ma più bello ancora
essa sa donare
una grande gioia
che non si può scordare.”
“Befana Moderna
Alla Befana s’è rotta una scarpa,
e si è scucita anche la sciarpa.
Il suo cappuccio è tutto sbiadito,
con strappi e buchi è il suo vestito.
La scopa ahimé è tutta spennata,
e la sua mazza ormai s’è spezzata.
Allora corre in un magazzino,
compra un vestito, un rosso golfino.
Grossi scarponi, bei calzettoni,
un bel berretto e dei mutandoni.
Infine compra un motorino
e aggancia dietro un carrettino.
Così bardata e mezza schizzata,
và per la strada tutta sparata.
Poi vola in cielo fra nuvole e stelle
raccoglie giochi e bambole belle.
E, strombettando mentre risale,
rincorre la slitta di Babbo Natale.”